Gli ex-comunisti, gli ex-democristiani, gli ex-socialisti non credono più nei partiti che sono stati distrutti dall’impossibilità di controllare le loro correnti interne e, proprio per questo, hanno creduto di trovare la soluzione nel creare dei movimenti politici.
È sintomatico ascoltare i guru della nuova politica che si dichiarano nemici della partitismo (causa di tutti i mali) e fanatici di un movimento”, senza saper neppure di che si tratta e, quindi, di presentarlo come … panacea per tutti i mali.
Bisogna ricordare:
il movimento è stato creato da quel genio politico s8sembra di origine sarda) che è stato il General Juan Domingo Peròn (dittatore dell’Argentina).
Il movimento si crea con la partecipazione di tutti i cittadini, senza distinzione di credo politico, che però confluiscono fedelmente al seguito del Capo carismatico nel quale si annullano tutte le differenze.
Il movimento è una espressione chiara della idea fascista che si supporta nella burocratizzazione dello Stato in quanto il Rettore basa la sua forza di controllo nella struttura burocratica dei suoi dipendenti.
Questi burocrati sono deputati a far vedere lucciole per lanterne e a far credere che le regole sono il fondamento della libertà, che il cittadino può trovare la felicità solo nell’assoggettamento alle regole di una partecipazione che è accettazione supina al volere illuminato del Capo.
Burocrati che hanno scoperto (con l’insegnamento di 50 anni di comunismo reale sovietico) che può scoppiare il sistema, ma la burocrazia reggerà sempre più forte.
Questo potere si fonda sull’appropriarsi delle fonti economiche attraverso l’asssegnazione di stipendi favolosi che sono una immoralità di fronte all’impoverimento di tutta l’organizzazione civile, dei cittadini, dei sottomessi.
Risulta facile constatare come i migliori soggetti che cento anni fa cercavano fortuna nel privato, si trovano oggi a coprire cariche istituzionali che sono inamovibili (vedi i rettori universitari) ed inoltra ricevono stipendi da favola senza correre ami nessun rischio e senza dover dimostrare di essere veramente efficienti.
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Un’altra causa che danneggia la società
RispondiEliminasono le vessazione che i lavoratori
dipendenti di alcune aziende
sono costretti a subire per
mantenere il propri posto , i datori
si illudono che con la prepotenza
l’impresa dia buoni frutti, ma in
realtà non è cosi il lavoratore si
disinnamora della propria mansione
la sua prestazione non riesce ad essere
più efficiente e quindi la qualità del servizio
viene a mancare.